Diciamo la verità. Al primo ascolto la voce di Stefano Masini potrebbe essere tranquillamente scambiata per quella di Claudio Lolli. Ed è stato questo che mi ha “inchiodato” all’ascolto di questo Tutto si aggiusta nuovo disco del cantautore, ma anche scrittore, pubblicato a fine febbraio a ben nove anni di distanza dal suo esordio, Dove non c’è nessuno (Atlantide). Un disco in cui l’artista trevigiano torna con 16 nuove canzoni in cui la musica dalle radici ben salde nella canzone d’autore ma non prive di agganci ad un rock più raffinato, con testi che spaziano dal viaggio alla ricerca di un altrove passando per l’attualità e uno sguardo sulla società.
Le doti di Masini fondono abilmente parole e i loro significati come avviene nella title track, che apre per l’appunto il disco, manifestando subito l’importanza delle parole che vanno a sposarsi con la sagace ironia del cantautore bergamasco-vittoriese Gerardo Pozzi. Canzoni che denotano anche “urgenza” di affermare concetti che permeano l’animo di Masini come emerge in brani come La mosca bianca (l’Isis, Putin, i nuovi poteri nostrani?), La notte di Halloween (in cui “piantavano le tende maschi bianchi etero cisgender“) o ancora nella struttura degna di Fossati di Uomini del 900 che “leggono Kafka sulla spiaggia, e sulla sabbia uomini di incerta cittadinanza”.
L’altro versante della medaglia evidenzia un lavoro in cui il viaggio diviene costante che affianca l’ascoltatore tra suggestivi versi che ci portano tra Venezia e Treviso del ‘700 con l’omaggio letterario Conclusioni di Angelo Sugamosto, ispirato al romanzo Il Castrato di Vivaldi dello scrittore trevigiano Giandomenico Mazzocato. Una canzone in cui spicca un cameo recitato dallo stesso autore e la partecipazione del mezzosoprano Manuela Marchetto su un’orchestrazione affidata agli Almavoz di Mario Bonato e Alessandro Russo, presente anche in altri brani.
Un disco che si arricchisce della presenza di ospiti come quella dello storico cantautore trevigiano Alberto Cantone, che di Masini è stato il mentore musicale, del violinista Andrea Iseppi – che compare anche come coautore della musica di alcuni brani, per proseguire con l’eclettismo chitarristico di Michele Palmieri e il sapiente piano di Michele Borsoi mentre la sezione ritmica è composta dalla batteria di Giorgio Cedolin e dal basso di Massimo Donati. Tra gli ospiti Teresa Masini (evidentemente “figlia d’arte”), il già citato Gerardo Pozzi, per finire con Oscar Berti.
Una bel disco, da non sottovalutare.
Tracce:
Tutto Si Aggiusta
La Mosca Bianca
A Dublino Sta Piovendo
La Collina di Aich
Uomini Del 900
L’Ordine Delle Cose
La Notte Di Halloween
Davanti Alle Porte Dell’Inferno
Ramstein 1988
Tutte Le Strade Portano A Roma
Il Rumore Della Pioggia
Le Particelle Elementari
Unabomber
Conclusioni Di Angelo Sugamosto (Il Castrato Di Vivaldi)
Quindici (I Fiori Di Marilisa)
Si Può Vivere Anche A Treviso